L’applicazione dell’imposta comunale sugli immobili (IMU) alle attività commerciali della Chiesa.
E’ questa la novità annunciata ieri – 16 febbraio 2012 – dal Presidente del Consiglio Mario Monti. Si tratta in realtà di una novità, tanto attesa, che verrà inserita all’interno del Decreto Legge di semplificazione fiscale allo studio del Governo nel mese in corso.
Chiariamo subito che resteranno esenti gli immobili dove si svolge esclusivamente attività non commerciale, mentre per gli immobili a uso misto l’esenzione riguarderà la sola frazione di unità nella quale si svolge l’attività di natura non commerciale.
Attualmente la legge esenta dall’Imu i fabbricati di proprietà della Santa Sede indicati nel Trattato lateranense e tutti gli immobili utilizzati per varie attività (sportive, ricettive, culturali, assistenziali, providenziali) purché non abbiano un fine totalmente commerciale. Ad esempio, attualmente ad una clinica gestita da un ordine cattolico, basta introdurre una cappella per rientrare nella legge e godere dell’esenzione dall’Imu.
Dunque, cambia radicalmente il punto di vista e tale decisione, da anni attesa da molti, non può che suscitare polemiche.
Secondo l’associazione dei comuni italiana la manovra che si sta compiendo ha un valore di circa 500-600 milioni di euro – come ha dichiarato il presidente dell’Anci Graziano Delrio che aggiunge:
Si tratta di una stima prudenziale perché ci sono problemi tecnici legati all’accatastamento di molte di queste strutture destinate ai fini esclusivamente commerciali
Vedremo nei prossimi giorni quali saranno le decisioni prese dal Governo.