In questo inizio di 2012 arrancato, molte sono le novità proveniente dalla manovra salva Italia e ancora di più sono i resoconti e le previsioni su i mercati immobiliari e finanziari.
In questa occasione, parliamo del mercato delle nuove costruzioni, dal quale arrivano due notizie.
La prima, che ha prodotto un entusiasmo, è il fatto che all’interno dell’ormai noto decreto sulle liberalizzazioni varato dal Governo presieduto da Mario Monti, è prevista l’esenzione del pagamento dell’IMU fino a tre anni dalla fine dei lavori, per tutte le aziende edili e per gli immobili cosiddetti ex Iacp quelli, cioè, dati in affitto dagli istituti delle case popolari.
Il provvedimento è stato inserito per dare un pò di respiro ad un settore in forte crisi e concedere la possibilità di reinvestire il denaro risparmiato in opere di mantenimento o miglioria del patrimonio immobiliare già esistente. In realtà, secondo il legislatore, questo dovrebbe anche dare modo di costruire ogni anno circa 2.500 nuove abitazioni e riequilibrare la situazione.
Purtroppo, a questa prima notizia, si contrappongono i dati forniti dall’Istat relativi al settore che, meglio di qualunque altro elemento, chiariscono come la sofferenza del comparto sia piuttosto grave.
Secondo quanto comunicato dall’Istituto nazionale di ricerca, infatti, nei quattro anni intercorsi fra il 2005 e il 2009 si è letteralmente dimezzato il numero di autorizzazioni concesse al fine di realizzare nuove costruzioni. Ogni mille nuclei familiari è stata concessa l’autorizzazione a edificare 5,7 nuove abitazioni; nel 2005 erano quasi 12