Nel luglio 2011 il Parlamento depone già la finanziaria con i tagli lineari alle detrazioni fiscali. La manovra fiscale proponeva una riduzione del 5% dei benefici fiscali per i contribuenti nel 2013 e, in caso di una mancata riforma del fisco con legge-delega, una riduzione del 20% nel 2014.
La situazione si complica ulteriormente quando la Banca Centrale Europea, nella lettera inviata al governo italiano l’8 agosto scorso, invita l’esecutivo ad inasprire i contenuti del decreto di correzione sui conti pubblici. Facendo in modo di anticipare di un anno le misure previste, in modo da ottenere il pareggio di bilancio nel 2013. Sembrerebbe che a rimetterci sia soprattutto chi ha una prima casa, data la forbice alle decine di detrazioni fiscali che riguardano gli immobili.
I CONTRATTI DI LOCAZIONE – Tagli ai benefici fiscali (del 5% nel 2012, del 20% nel 2013) per gli inquilini con redditi inferiori ai 30.987,43 euro lordi, come prevedeva il Testo unico imposte redditi del 1986. Il contribuente può avere un onere aggiuntivo che tocca i 300 euro all’anno per i redditi poco sotto la soglia massima. I tagli imposti dalla manovra interessano anche le detrazioni concesse ai genitori di studenti fuori sede in affitto, che potevano «scaricare» nella dichiarazione dei redditi il contratto di locazione dei figli: anche qui il 20% in meno nel 2013. La manovra non agevola gli inquilini , ma neanche i propietari. Infatti anche l’agevolazione fiscale per i titolari di immobili che concedevano l’uso dei propri locali con contratti concordati e calmierati ha subito un taglio netto del 5% da gennaio, del 20% nel 2013.
I MUTUI E LE RENDITE CATASTALI – Spesso soluzione per diventare proprietari di un’abitazione è stipulare un mutuo. Lo Stato, per alleggerire l’onere al mutuatario, aveva previsto la detrazione degli interessi sulla prima casa corrisposti alle banche: quel tentativo di agevolare il carico dei neo-possessori di prima casa verrà ridotto con le percentuali note a partire già dal 2012. L’Irpef ,inoltre, verrà reintrodotta sulla prima casa nella misura del 5% della rendita catastale nel 2013 e del 20% nel 2014.
LE RISTRUTTURAZIONI – Per quanto concerne le ristrutturazioni le aliquote previste dallo Stato erano due: il 36% di detrazione per i lavori e il recupero di alloggi; il 55% per le manutenzioni e il restauro di case vincolate. Anche qui la forbice del 20% nel 2013 (e del 5% da gennaio).
IL FONDO DI SOSTEGNO ALLA LOCAZIONE – E il Sunia – il sindacato inquilini della Cgil – controbatte anche «l’ipotizzato ulteriore taglio del fondo di sostegno alla locazione, che passerebbe dagli oltre 300 milioni di euro del 2000 a circa 9 milioni», dice Daniele Barbieri, segretario Sunia-Cgil. Si tratta di un fondo statale, le cui risorse vengono ripartite su base regionale ed elargite attraverso dei bandi comunali in sostegno a giovani famiglie e coppie alle prese con l’affitto. Un fondo ridotto progressivamente grazie ai pressanti vincoli di bilancio e un debito a oltre 1.900 milloiardi di euro, mentre la domanda di sussidi cresce esponenzialmente.
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