Quando la banca vuole garantire al cliente un tasso fisso deve tutelarsi in modo da evitare di rimetterci cifre da capogiro se i tassi si alzano.
Ciò è possibile ricorrendo a speciali accordi (detti swap) con soggetti disposti ad accollarsi il rischio, nell’ambito di un intento speculativo.
Dal tasso a cui si concludono tali accordi nasce l’IRS (Interest Rate Swap).
L’entità dell’IRS cambia in funzione del periodo coinvolto. Ovviamente lo speculatore che accetta il rischio per un anno concluderà a tassi più bassi di chi lo prende in carico per venti o trenta.
Così si osserverà l’esistenza dell’IRS a 1 anno (detto “IRS 1y” cioè 1 year), a 2 anni… e via dicendo fino a 30 anni, con valori crescenti all’aumentare della durata.
Per guadagnare sul mutuo la banca dovrà incassare dal finanziamento il tasso IRS da destinare al contratto di swap e aggiungervi una quota per sé, denominata spread.
Così che il tasso fisso del mutuo risulterà pari a:
IRS di durata del periodo a tasso fisso + Spread annuo
Un mutuo a tasso fisso per tutta la durata prenderà in considerazione l’IRS di durata pari a quella dell’intero mutuo.
Nel caso di un mutuo con opzione biennale verrà invece considerato l’IRS 2 anni, ovviamente ogni due anni.
ESEMPIO: un mutuo con opzione biennale potrà iniziare con un tasso pari a IRS 2 anni + spread, se si desidera cominciare con il tasso fisso, o Euribor + spread se si sceglie di partire col tasso variabile.
Dopo due anni l’opzione si ripresenterà. Scegliendo di continuare a tasso fisso il tasso praticato sarà pari all’IRS 2 anni rilevato a quel tempo, maggiorato dello spread contrattuale.
Le quotazioni dell’IRS (chiamato anche Eurirs) dipendono strettamente dai mercati dei tassi a lungo termine. Il loro andamento coincide con quello degli investimenti obbligazionari di pari durata.
La logica generale è che più è lungo il periodo a tasso fisso, più sarà alto il relativo interesse.
Tuttavia in epoche di forte stabilità gli IRS riferiti al lunghissimo termine risultano solo moderatamente più alti di quelli del medio periodo, magari di appena un punto percentuale.
Attenzione però, perché è sufficiente qualche avvisaglia di criticità all’orizzonte per farli impennare bruscamente.
E poiché il tasso applicato ad un mutuo a tasso fisso viene definito usualmente il giorno della stipula, è buona norma tenere sotto controllo fino ad allora il livello del tasso IRS di riferimento.